Le donne alle Olimpiadi oggi sono davvero numerose, ormai c’è un sostanziale pareggio tra le quote rosa e quelle azzurre.

Non è sempre stato così però, c’è stato un tempo in cui le donne non potevano infatti partecipare ai giochi olimpici e ci sono voluti molti anni per veder crescere sempre più la loro presenza.

Le donne nelle Olimpiadi antiche

Perché le donne non potevano partecipare alle Olimpiadi antiche? Si trattava di una società patriarcale, in cui le donne non avevano questo genere di libertà. Pensate che non potevano partecipare nemmeno come spettatrici. Solo una donna, Callipatera, decise di trasgredire a questa regola per poter vedere suo figlio Pisidoro partecipare alla gara di corsa. Fu condannata a morte per questa sua trasgressione, ma poi venne graziata. È importante anche ricordare che gli atleti greci gareggiavano completamente nudi, anche questo sembra possa essere uno dei motivi per cui le donne non potevano assistere ai giochi.

Forse non è noto a tutti, ma le Olimpiadi a un certo punto vennero soppresse. Ci volle molto tempo perché tornassero in auge e questo è stato possibile solo grazie al volere e alla determinazione di Pierre de Coubertin. Siamo alla fine dell’800 e anche in occasione della prima edizione delle Olimpiadi moderne le donne non potevano prendere parte alle gare. Perché le donne non potevano partecipare ai Giochi Olimpici? Anche in questo caso in parte la causa deve essere ricercata nel maschilismo dilagante a quel tempo e nella società patriarcale dell’epoca. A quanto pare però non soltanto di questo si tratta. Pierre de Coubertin avrebbe secondo le testimonianze arrivate sino a noi affermato che gli sport femminili sono del tutto antiestetici.

Chi fu la prima donna alle Olimpiadi?

C’è un aneddoto che non tutti conoscono e che merita invece di essere portato alla luce: la prima donna a partecipare alle Olimpiadi non è stata un’atleta ufficialmente ammessa.

Siamo nel 1896 e stanno per iniziare ad Atene le gare delle prime Olimpiadi moderne, a cui possono concorrere solo uomini. Stamáta Revíthi è alla ricerca di un lavoro. Un corridore che la incontra per caso sulla strada verso Atene le consiglia di correre la maratona, così da diventare famosa, racimolare qualche soldo e magari anche riuscire a trovare il lavoro tanto desiderato. Quando arriva nel piccolo villaggio di Maratona da cui la gara sarebbe partita, attrae l’attenzione dei giornalisti, degli abitanti della cittadina e di tutti i curiosi.

Il comitato organizzatore dell’evento però respinge la sua richiesta di iscrizione. Le viene anche detto che avrebbe potuto eventualmente partecipare a una maratona pensata per sole donne il giorno successivo, che in realtà non ha mai avuto luogo. Stamáta Revíthi però è una donna testarda e decide comunque di gareggiare. Riesce persino a ottenere un ottimo tempo, conclude infatti il percorso in cinque ore e mezza. Non le viene permesso però di entrare allo stadio Panathinaiko a conclusione della gara.

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Da quando le donne possono partecipare alle Olimpiadi?

Quante donne alle Olimpiadi del 1900? Sì, è proprio durante l’edizione parigina delle Olimpiadi moderne che le donne hanno la possibilità di partecipare ufficialmente ai giochi.

A quel tempo sono poche le atlete che prendono questa decisione, appena 22 su un totale di 997 atleti, pari al 2,2%. Si tratta comunque di un primo grande passo per lo sport al femminile.

Le prime donne alle Olimpiadi moderne

Hélène de Pourtalès è una delle atlete donne alle Olimpiadi Moderne, che ha partecipato ai giochi di Parigi del 1900. Il suo vero cognome in realtà è Barbey, quello con cui è rimasta alla storia è il cognome da sposata. È la moglie infatti del conte Hermann Alexandre de Pourtalès con il quale gareggia in barca a vela. I due riescono a vincere insieme sia una medaglia d’oro che un argento.

Dobbiamo poi menzionare anche la tennista Charlotte Cooper che a quell’epoca era già piuttosto famosa. Era infatti riuscita a vincere il titolo singolo nel torneo di Wimbledon del 1895. Alle Olimpiadi di Parigi riesce ad aggiudicarsi una medaglia d’oro nel doppio misto insieme a Reginald Doherty. La Cooper non gareggia solo in coppia. Vince tutte le gare nel singolo e si aggiudica la vittoria dell’oro. Tra le prime donne della storia delle Olimpiadi dobbiamo ricordare poi anche Margaret Abbott, originaria di Chicago. Si iscrive al torneo di golf e riesce a vincere l’oro.

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Atlete donne alle Olimpiadi, sempre più presenti ai giorni

Le donne alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 erano circa il 13%. Con il passare degli anni questa percentuale cresce in modo esponenziale. Ai giochi di Los Angeles del 1984 arriviamo al 23%, a Rio 2016 al 45%, a Tokyo 2020 c’è una sostanziale parità tra i due sessi. A quanto pare sarà così anche per le prossime Olimpiadi, che si svolgeranno a Parigi durante l’estate 2024.

La donna nello sport non è solo presente, ma anno dopo anno inizia a collezionare un numero sempre più elevato di vittorie.

Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione.

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