Primo appuntamento in Puglia per il format di StartupItalia che racconta storie di imprenditrici e founder. Sul palco i volti di chi sta facendo crescere l’ecosistema pugliese. Un incontro all’Università di Bari – luogo in cui si impara anche a fallire – per fare sintesi sui passi avanti, così come sui gap da colmare. Nell’articolo la fotogallery della giornata
«Bisogna divulgare la cultura dell’imprenditorialità», «Perché ci sono così poche donne manager in Italia?», «In Puglia le cose stanno cambiando». Il primo evento di Unstoppable Women a Bari è servito all’ecosistema regionale per fare il punto della situazione, guardarsi indietro e celebrare i molti passi avanti compiuti. Al tempo stesso, mentor e speaker hanno sottolineato il grande lavoro che c’è ancora da fare. «Con un evento del genere vogliamo parlare di una nuova leadership possibile», ha commentato Chiara Trombetta, Head of Media & Events di StartupItalia. Diamo dunque uno sguardo ai numeri che compongono il mosaico pugliese, prima di vedere i temi affrontati nel corso dell’incontro.
Puglia: fotografia dell’ecosistema
La Puglia è famosa soprattutto per il turismo, ma nel corso dell’evento Unstoppable Women – tenutosi al Centro Polifunzionale dell’Università degli Studi di Bari – c’è chi ha testimoniato la presenza di verticali altrettanto promettenti. Il settore del turismo vale sì il 14% del PIL regionale, ma il territorio ha pure una vocazione industriale: meccatronica, informatica – a Bari la facoltà è tra le più prime inaugurate nel Paese – agroalimentare e aerospazio. Ambiti in cui è possibile crescere e invertire trend che penalizzano il Mezzogiorno in particolare.
Una delle cifre rimbalzate da un panel all’altro è quella relativa agli anni necessari per raggiungere la parità di genere e colmare così tutti i divari tra uomini e donne: più di 130 secondo le stime del World Economic Forum.
Unstoppable Women da sempre racconta profili di imprenditrici, Ceo e Founder, le cui storie valgono come ispirazione per le ragazze che studiano o stanno per affacciarsi al mondo del lavoro. Storie di successo che scardinano i pregiudizi, macigni sul presente e sul futuro del Paese. Ad esempio, perché in Italia le manager sono appena il 21% del totale?
Giulia Lapertosa, co-founder di Carriere.it ha argomentato sostenendo che la radice del problema starebbe nell’infanzia di ciascuno: «Da piccoli c’è un’enorme differenza se a superare il limite è un bimbo o una bimba: nel primo caso il genitore pensa che stia sviluppando un carattere forte, nel secondo teme che questo possa essere invece un problema».
Talk, Bootstrap e radio
L’evento Unstoppable Women a Bari – in collaborazione con Università degli Studi di Bari, Associazione Pugliesi e con il patrocinio Regione Puglia – ha offerto dunque un prezioso momento di riflessione anche sulle disuguaglianze sociali e culturali. Il dibattito, non a caso, è avvenuto in uno dei luoghi per eccellenza rivolti alla lotta contro le ingiustizie, per la meritocrazia e a vantaggio dell’emancipazione. «Se l’università non ha il potere di attrarre discussioni, se non avesse l’ambizione di creare dibattito, allora non esisterebbe in quanto tale», è intervenuto il rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini.
Proprio per dar vita a questo dibattito sull’imprenditorialità femminile l’agenda di Unstoppable Women ha voluto coinvolgere diversi luoghi dell’ateneo, facendo incontrare speaker e mentor con gli studenti di fronte ai microfoni di Radio UniBa. Mentre andava in onda un palinsesto dedicato al ruolo degli incubatori e alle opportunità per i giovani nell’ecosistema startup, più di dieci startup hanno partecipato al Bootstrap.
Leggi anche: Bronzini (Università di Bari) «Le città del futuro? Disseminate di idee. Dobbiamo pensare fuori dagli schemi»
Tre tavoli – dedicati a legal e new business, comunicazione e promozione, e finanziamento e prodotto – hanno accolto Founder ed esperti del settore per ragionare su problematiche, punti critici e suggerimenti pratici per far crescere il proprio progetto. Format consolidatosi da anni nei tanti eventi di StartupItalia, il Bootstrap ha allargato la community a nuove soluzioni innovative che stanno facendo evolvere l’ecosistema pugliese.
Talenti che restano, talenti che ritornano
Ne abbiamo scritto nei diversi articoli di accompagnamento verso l’evento di Bari: la Puglia ha centinaia di startup che negli ultimi dieci anni sono cresciute. I dati dell’ultimo trimestre 2023 registrano che le aziende innovative registrate erano 570, pari al 4,26% del totale nazionale. Ciò significa che la Puglia è la nona regione d’Italia per numero di startup innovative. «Negli ultimi anni questo territorio mi ha stupito. Rispetto alle donne, una delle chiavi è dare loro accesso alle competenze digitali», ha spiegato Gaia Costantino, presidente di Puglia Women Lead.
Un altro tema centrale nel dibattito di Unstoppable Women a Bari non poteva che essere l’intelligenza artificiale. Anche su questo fronte si gioca buona parte della competitività del Paese. «Per l’Italia l’AI generativa è importante per mantenere alto il livello di benessere economico e di produttività – ha spiegato Clara Silvestri, Chief Financial Officer and General Manager of Microsoft Western Europe -. C’è scarsità crescente di talenti, mancano 137mila iscritti alle facoltà scientifiche e da qui al 2040 perderemo tra i 3 e 4 milioni di occupati. Ecco perché è importante stimolare la digitalizzazione delle imprese. Per questo abbiamo lanciato l’AI Lab».
Unstoppable Women – con main partner Intesa Sanpaolo e Microsoft Italia – ha fatto sintesi, permettendo all’ecosistema pugliese di incontrarsi, ragionare sul perché in molti stanno ritornando a casa dopo esperienze all’estero o in altre parti d’Italia. Se anni fa un piccolo gruppo di startup ha fatto rete per dar vita ai primi incubatori, sostenuti da una politica lungimirante, oggi lo scenario è senz’altro più favorevole e fertile. Continueremo ovviamente a raccontarlo con i prossimi appuntamenti e le rubriche sul magazine (quella con Martina Domenicali, a proposito, è in arrivo).