Presentata in anteprima a Bari International Film&TV Festival, Zamora è una commedia dai tocchi malinconici che segna il debutto di Neri Marcorè alla regia. L’attore (58 anni), indimenticabile Er Murena di Smetto quando voglio oltre che imitatore tra i più apprezzati e conduttore tv, ha riunito nel cast molti fuoriclasse della comicità italiana: da Antonio Catania a Giovanni Storti, da Giacomo Poretti a Giovanni Esposito.

“Zamora”, il trailer: Neri Marcorè debutta alla regia “Zamora”, il trailer: Neri Marcorè debutta alla regia

Zamora: la trama del film

Milano, 1965. Il ragionier Walter Vismara è un pacato trentenne di provincia che conduce un’esistenza tranquilla e senza scossoni. La metodica professione di esperto contabile rispecchia la sua personalità. Quando l’azienda chiude, è costretto a cambiare le sue radicate abitudini e trasferirsi a Milano dalla sorella per lavorare in un’impresa molto più grande e moderna di quella da cui proviene. Il suo datore di lavoro, il Cavalier Tosetto, è una illuminata figura imprenditoriale con idee radicali.

Per lui il pallone o fòlber, dall’inglese football, neologismo del brillante giornalista e scrittore Gianni Brera, non è solo uno sport ma è un Credo, e per questo costringe i suoi dipendenti a giocare ogni settimana a calcio. Walter preferisce nettamente i quiz televisivi al calcio, che odia. Per timore di perdere nuovamente il posto, accetta di fare il portiere della squadra.

Il peggiore tra i suoi colleghi, l’ingegner Gusperti, un vero asso in campo, lo prende di mira per le sue scarse doti. Lo ribattezza ironicamente Zamora, come Ricardo Zamora, il leggendario portiere spagnolo. Questa difficile situazione e la delusione d’amore ricevuta dalla segretaria Ada, che sembra preferirgli proprio il cattivissimo Gusperti, lo amareggiano così tanto da cercare un suo personale riscatto. In vista della partita più importante, quella tra scapoli contro ammogliati, escogita un laborioso piano coinvolgendo Giorgio Cavazzoni, ex atleta oramai caduto in disgrazia.

Dal libro di Roberto Perrone al film di Neri Marcorè

Per il suo primo film, il neo regista si è liberamente ispirato all’omonimo romanzo del giornalista sportivo e scrittore Roberto Perrone. Scomparso nel 2023, è conosciuto per le sue opere di genere noir. La trama ricalca a grandi linee quella delle pagine di carta, differenziandosi però per toni più intimisti e sfumature esistenziali.

Alberto Paradossi e Neri Marcorè in “Zamora” (Walter e Giorgio). (01 Distribution)

Perrone descrive egregiamente la provincia lombarda e la sua operosa capitale, Milano, quella così agra per Luciano Bianciardi, quella dei colletti bianchi in cerca di una sicura occupazione, impressi su pellicola dal genio di Ermanno Olmi in Il posto. Marcorè sembra invece pescare riferimenti a lui più vicini e famigliari, dalle atmosfere di Pupi Avati (Impiegati) al Fantozzi di Luciano Salce. Il suo tocco è però più gentile, speranzoso, meno caustico. 

In occasione dell’uscita di Zamora, il libro di Perrone viene nuovamente edito da Harper Collins Italia.

Una storia di sport e di amicizia

Zamora non è solo il racconto di sconfitta e riscatto di un giovane che ha timore di buttarsi, di affrontare l’ignoto. Non è nemmeno una classica storia d’amore, dove la donna è il premio che merita l’eroe dopo aver fatto il suo difficile viaggio di redenzione. È soprattutto una relazione amicale alla pari, nata per una sana volontà di crescita, di emancipazione. Per Walter il maturo Cavezzoni diventa suo malgrado un mentore, forse malandato ma ancora lucido e talentuoso.

L’ex promessa del Milan, che ha gettato la sua carriera al vento a causa di una entraîneuse, il vizio del gioco e del troppo alcool, non possiede davvero lo spirito autodistruttivo da Toro Scatenato di Jake LaMotta. È più una figura rassegnata al proprio spento destino che sembra a tratti aver scelto, a tratti aver subìto. Zamora mostra una complessità da regista esperto, non certo di un esordiente, rimanendo in mirabile equilibrio tra dramma e commedia.

Alberto Paradossi, Anna Ferraioli Ravel, Marta Gastini e Neri Marcorè. (01 Distribution)

Il cast

Un gruppo di validi attori legati al regista non solo a livello professionale ma da un’antica amicizia. Il risultato è un affiatato lavoro corale, dai protagonisti ai caratteri secondari. Neri Marcorè regala al suo personaggio una pacata impronta malinconica, che si armonizza felicemente con l’interpretazione volutamente misurata di Alberto Paradossi, visto di recente in Studio Battaglia.

Giovanni Storti e Giacomo Poretti non cedono mai al noto repertorio di comicità del celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Walter Leonardi, già in Comedians di Gabriele Salvatores, regala al suo cattivissimo, sbruffone e donnaiolo Ingegner Gusperti una degna maschera da commedia italiana.

Un universo maschile in cui spiccano moderne figure femminili

In questo complesso universo maschile sono presenti ritratti femminili di grande carattere e modernità. Elvira, sorella di Walter, l’ottima Anna Ferraioli Ravel appena vista in Un altro Ferragosto di Paolo Virzì, è una donna sola ma non zitella, ed è il punto di riferimento di un fratello, uomo per certi versi fragile.

Marta Gastini interprete italiana molto conosciuta a Hollywood, disegna il ruolo di Ada senza stereotipi da segretaria belloccia e passiva, trasformandola in una lavoratrice che prende in mano il suo destino, senza alcuna paura di competere da pari in un mondo governato dagli uomini.

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