di Cristina Vonzun 

Un convegno a Lugano con a tema il dialogo sociale con uno sguardo allo sviluppo integrale, alla collaborazione accademica tra università cattoliche nel mondo, al ruolo della donna e al dialogo nella crescita aziendale. Quattro grossi temi intrecciati tra loro in una giornata promossa dal Capitolo di Lugano della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice (FCAPP) sabato 25 maggio dalle 9 alle 14,30 alla Masseria della Solidarietà di Lugano. Ne parliamo con Alessandro Simoneschi, referente del Capitolo di Lugano della FCAPP, un sodalizio che ha come scopo lo studio e la diffusione dell’etica sociale cristiana.

Alessandro Simoneschi, dialogo sociale, sviluppo integrale, università e questione femminile nell’economia sono quattro grossi temi. Come intendete presentarli nel convegno luganese?

«Dialogare per crescere» è il punto di partenza dell’idea che la crescita è ancora possibile come persone,comeChiesa,comecomunità. Il cambiamento e l’evoluzione deve essere per migliorare; noi come cristiani siamo chiamati a lasciarci ispirare dal Vangelo, per capire, oggi e ora, cosa significa concretamente. Nel caso specifico il dialogo sociale deve sempre essere rivolto ad uno sviluppo integrale della persona. In questo senso gli interventi colgono tre aspetti particolari ma allo stesso tempo si focalizzano sul ruolo della donna come motore fondamentale per creare i presupposti di questo dialogo sociale.

Cosa sottolineate della leadership femminile?

Non adottiamo uno sguardo esclusivo o gender che nega la cooperazione tra uomini e donne, ma seguiamo gli spunti interessanti offerti – da un lato – dalla fondazione stessa, nello studio «Più leadership femminile per un mondo migliore: il prendersi cura come motore per la nostra casa comune», a cura di Anna Maria Tarantola, edito da «Vita e Pensiero», lavoro nato nell’ambito della collaborazione tra università cattoliche nel mondo, voluto e curato dalla presidente della FCAPP. Il frutto è un documento con la prefazione di papa Francesco che mette a tema gli aspetti della leadership femminile nella cura, nella giustizia e nel bene comune, fa riflettere sul dialogo sociale tra uomo e donna e sul potenziale che offre nelle imprese, nelle università, nello Stato e nel privato sociale. Indubbiamente oggi c’è bisogno di più consapevolezza su questo tema.

Al convegno declinate il tema affrontandolo anche in relazione al ruolodelladonnainrapportoallo sviluppointegrale,argomentocaro al Papa, se pensiamo alla rappresentanza vaticana al WEF di Davos nel 2022 che fu affidata alle religiose impegnate su questo fronte nel mondo. Cosa proponete?

Il tema «Donne e economia – Dialogo e cooperazione allo sviluppo integrale» trae spunto da un saggio scritto dall’economista e Segretaria del Dicastero Vaticano per il servizio dello Sviluppo Integrale, suor Alessandra Smerilli e al quale la dott.ssa Sanchez Galera dello stesso Dicastero vaticano si riferirà durante la sua presentazione. Credo che sia interessante unire il termine « leadership femminile» a quello di «sviluppo integrale»: il secondo non esiste senza il riconoscimento di questa leadership. Vogliamo quindi sottolineare l’importanza della presenza femminile nell’economia per quello che esiste già, ma soprattutto per quello che potrebbe essere e metterla in relazione ad un metodo, quello del dialogo e della cooperazione che non è quello dello scontro e della prevaricazione, rispondendo così alla visione dello sviluppo integrale.

Qual è la sfida di questa giornata, se pensiamo al locale?

Questo convegno vuole evidenziare che l’etica sociale della Chiesa – anche grazie a vicende come quella dell’industriale e imprenditore ticinese Riccardo Braglia che interverrà e che ha una grande esperienza in questi campi – si traduce concretamente in un atteggiamento, in stili di vita, in atti e parole che cambiano la realtà e permettono di realizzare, giorno per giorno, il Vangelo. In conclusione, tutti gli interventi convergono nell’obiettivo di considerare lo spunto dell’Enciclica «Fratelli tutti» come un elemento di crescita personale e sociale, da cui lasciarsi ispirare.

Per iscriversi al Convegno aperto a tutti gli interessati è sufficiente trasmettere una e-mail all’indirizzo indicato di seguito indicando se si partecipa solo al Convegno o anche al pranzo in comune e segnalando eventuali allergie o intolleranze alimentari: centesimusannuslugano@gmail.com.

Alla Masseria per l’evento luganese

«Dialogare per crescere: verso una nuova cultura del dialogo sociale a favore di uno sviluppo integrale» è il tema del convegno annuale proposto dal capitolo di Lugano della Fondazione «Centesimus Annus pro Pontifice» (FCAPP) il 25 maggio dalle 9 alla Masseria della Solidarietà di Lugano. Intervengono la prof.ssa Tarantola, presidente della FCAPP su «La collaborazione accademica tra Università cattoliche a livello globale: l’esempio dello studio «Più leadership femminile per un mondo migliore» »; il dottor Riccardo Braglia, imprenditore e presidente della Fondazione «Nuovo Fiore in Africa» su «Il ruolo del dialogo nella crescita aziendale» e la dott.ssa Sanchez Galera del Dicastero vaticano dello Sviluppo Umano integrale su «Donne e economia – Dialogo e cooperazione per uno sviluppo integrale». Modera don Emanuele Di Marco.

L’evento è parte di un percorso che è stato preceduto da altri incontri volti ad approfondire alcuni aspetti dell’Enciclica «Fratelli tutti» di papa Francesco. Dopo due sessioni introduttive all’Enciclica da parte di Lorenzo Cantoni e Markus Krienke, Lorenzo Jelmini dell’OCST ha parlato dell’importanza della cooperazione nell’ambito del partenariato sociale; Barbara Antonioli Mantegazzini, vicedirettrice dell’Istituto Ricerche Economiche (IRE), si è espressa sull’importanza dell’Università nel dialogo con il territorio per il bene comune; Riccardo Braglia ha esposto l’importanza della cooperazione e del dialogo nell’aiuto allo sviluppo.

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