Sono circa una trentina i dirigenti di aziende italiane della moda che ieri, lunedì 3 giugno, hanno partecipato al terzo UN Fashion and Lifestyle Network Annual Meeting organizzato a New York dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i partenariati e dal Fashion Impact Fund (iniziativa della Fondazione Pvblic, che sostiene programmi di formazione sulla moda per le donne, per ottenere occupazione e inclusione economica), per avviare delle collaborazioni e lanciare iniziative per la sostenibilità nelle industrie della moda e del lifestyle.

L’appuntamento annuale è generalmente l’occasione per riunire aziende, stakeholder, consulenti, leader e media specializzati e riflettere sulle attività che impattano maggiormente e i progressi nell’ambito dei Sustainable Development Goals-Sdg. Questo con la consapevolezza che l’industria della moda è responsabile del 10% circa delle emissioni mondiali di anidride carbonica (fonte: Unep) e del 20% dello spreco di acqua. Anche il settore lifestyle, che include l’arredo casa e i viaggi, contribuisce significativamente al consumo di risorse e al degrado dell’ambiente. I due settori, allo stesso tempo, stanno prendendo iniziative per essere una parte consistente della soluzione.

Come riporta l’agenzia Ansa, l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente alle Nazioni Unite, ha dichiarato: «L’Italia è tra i primi 10 Paesi esportatori tessili al mondo, il che comporta anche una grande responsabilità. Siamo orgogliosi che l’Italia sia all’avanguardia nel ridurre le emissioni di gas serra dell’industria della moda e nell’aumentare la sua sostenibilità. Siamo al secondo posto in Europa per numero totale di brevetti sull’economia circolare e in prima linea nell’impegno nel riciclo, raggiungendo il 79,4% del riutilizzo dei rifiuti, più del doppio della media europea, con l’industria tessile e della moda al timone».

All’evento hanno preso parte, tra gli altri Roberto Coin, che dà il nome al noto marchio di gioielli, Lorenzo Giannuzzi, ceo di Forte Village Group, Alexandra Pelka, sustainability manager di Villa Petriolo, Marco D’Acunzo, ceo di Piaggio Usa. Tra gli invitati figuravano anche rappresentanti di aziende come Swarovski, Calik Denim, Lenzing, Messe Frankfurt Texpertise Network e The Lycra Company.

Secondo Roberta Marcenaro Lyon, della società di consulenza Imark, «solo attraverso la formazione di una partnership stretta tra Italia e Onu e una collaborazione tra le aziende si può accelerare il percorso per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo». In tal senso, con il contributo della Regione Toscana sarà creato un primo UN Sustainable Lifestyle Hub in Italia, primo concreto passo verso una estensione del tavolo direttamente sul Paese.

e.f.

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